La nuova pompa Industriale Idrobase 200-15 è stata ideata per essere utilizzata in molteplici applicazioni in un contesto industriale, sia per quanto riguarda il settore del misting che del cleaning. Rispetto alla pompa Professionale FS2 200-15, già in catalogo, la nuova pompa presenta alcune differenti caratteristiche che le consentono di presentarsi con un +40% di durata e un -40% di costi di manutenzione. Scopriamo nei dettagli le motivazioni di questi miglioramenti nelle prestazioni.
Innanzitutto il peso. Con i suoi 11,5kg la nuova pompa pesa +15% rispetto alla pompa Professionale, per consentire una maggiore resistenza nell’utilizzo continuativo. La maggior capacità di olio - 0,7Kg – rappresenta un +40% di capacità rispetto alla pompa professionale, permettendo alla pompa Industriale una migliore lubrificazione e raffreddamento.
Le tenute acqua W1/W2 Parker, con profilo a U autolubrificante, rispetto agli anelli di tenuta con profilo a V della precedente pompa, permettono una tenuta più dinamica che non necessita di assestamento, evitando eventuali perdite di gocce d’acqua che si possono presentare dopo un lungo periodo di inattività. Un particolare, quello delle tenute a U, che aumenta del +40% la durata, con sostituzione programmata dopo 1.000 ore di lavoro.
I paraolio pistone, a differenza del precedente modello, sono dotati di parapolvere per protezione dagli agenti atmosferici e dalla polvere, evitando così il depositarsi delle impurità sui pistoni con conseguente +30% della durata dei paraolio.
Le bielle della nuova pompa professionale sono realizzate in bronzo, anziché in alluminio. La realizzazione in bronzo, materiale autolubrificante e robusto rispetto alla pompa Professionale, permette alla nuova pompa di sopportare carichi elevati nei casi di utilizzo continuativo della pompa.
Inoltre, i pistoni guida sovradimensionati scaricano meglio le spinte mantenendo un perfetto e duraturo allineamento con le guarnizioni, mentre l’ampia superficie di appoggio degli anelli portaguarnizioni serve a distribuire la spinta degli anelli sul carter su una superficie più estesa, evitando così lo sfondamento del carter con conseguente spostamento degli anelli e perdite dalle guarnizioni dei pistoni.